Il sequestro è volto a impedire che il bene sequestrato venga utilizzato for every attività illecite, che si disperda o che il suo possesso comprometta l’accertamento della verità – in quest’ultimo caso, si tratta di sequestro probatorio, for every assicurare la conservazione di un corpo del reato o di cose pertinenti al reato, necessarie for each l’accertamento dei fatti (artwork. 253 c.p.p.).
L’art. 321 comma 3-bis non prevede l’obbligo di nomina dell’interprete for each l’imputato alloglotta. La notifica dell’atto determina soltanto la decorrenza del termine per proporre impugnazione contro il provvedimento cautelare, non essendo prescritta come condizione della sua validità.
Se l’indagato viene condannato for each il reato di truffa aggravata, il denaro sequestrato può essere confiscato. La confisca è disposta dal giudice penale nella sentenza di condanna e ha l’effetto di trasferire la proprietà dei beni allo Stato. Tale misura cautelare rappresenta un importante strumento giuridico per prevenire l’ulteriore propagazione delle conseguenze di un reato e for each garantire che i beni derivanti da attività illecite possano essere recuperati e trasferiti allo Stato in caso di condanna. Scopri di più su Pignoramento conto corrente del coniuge in comunione dei beni
Che cosa è il sequestro preventivo? Come si richiede? Quale sono le finalità di questa misura e quali differenze ci sono tra sequestro civile e penale?
Il sequestro preventivo è una misura cautelare reale, cioè una di quelle misure previste dal codice di procedura penale che incidono sui beni patrimoniali: il sequestro preventivo e quello conservativo. Tali misure creano l’indisponibilità di cose o di beni e sono strumentali (e cioè appunto cautelari) al perseguimento di finalità ulteriori. Queste possono consistere nel high-quality di garantire l’esecuzione della sentenza definitiva (finalità conservativa), ovvero nel fine di impedire che l’uso di una cosa pertinente a reato possa agevolare le conseguenze di esso o la commissione di altri reati (finalità preventiva).
In tema di reati tributari, il profitto, confiscabile anche per equivalente, del delitto di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, va individuato nel valore dei beni idonei a fungere da garanzia nei confronti dell’Amministrazione finanziaria che agisce per il recupero delle somme evase, con la conseguenza che lo stesso non è configurabile, e non è quindi possibile disporre o mantenere il sequestro funzionale all’ablazione, in caso di annullamento della cartella esattoriale da parte della commissione tributaria, con sentenza anche non definitiva, e di correlato provvedimento di “sgravio” da parte dell’Amministrazione finanziaria.
“vi è fondata ragione di ritenere che manchino o avviso garanzia si disperdano le garanzie for each il pagamento della pena pecuniaria, delle spese di procedimento e di ogni altra somma dovuta all’erario dello Stato”
È legittimo il sequestro preventivo, funzionale alla confisca facoltativa, di beni provento di attività illecita e appartenenti ad un’impresa dichiarata fallita, nei cui confronti sia instaurata la relativa procedura concorsuale, a condizione che il giudice, nell’esercizio del suo potere discrezionale, dia motivatamente conto della prevalenza delle ragioni sottese alla confisca rispetto a quelle attinenti alla tutela dei legittimi interessi dei creditori nella procedura fallimentare. [In ordine alle altre tipologie di sequestro la Corte ha precisato in motivazione che: a] il sequestro probatorio può legittimamente essere disposto su beni già appresi al fallimento e, se anteriore alla dichiarazione di fallimento, conserva la propria efficacia anche in seguito alla sopravvenuta apertura della procedura concorsuale, trattandosi di una misura strumentale alle esigenze processuali, che persegue il superiore interesse della ricerca della verità nel procedimento penale; b] il sequestro conservativo previsto dall’artwork. 316 c.p.p., in quanto strumentale e prodromico advert una esecuzione individuale nei confronti del debitore ex delicto, rientra, in caso di fallimento dell’obbligato, nell’spot di operatività del divieto di cui all’art.
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1. Con la pronuncia in esame, la Corte di cassazione, a Sezioni unite, è intervenuta a risolvere la questione ermeneutica sorta in merito all’onere, gravante sul giudice della cautela, di motivare il provvedimento applicativo del sequestro preventivo finalizzato alla confisca, con riferimento al periculum in mora
[Fattispecie in cui il pubblico ministero, relativamente a un immobile edificato in violazione della normativa edilizia e ambientale e rispetto al quale più volte erano stati violati i sigilli, ottenuto il provvedimento di sequestro preventivo, in sede di esecuzione di detto provvedimento aveva ordinato lo sgombero del manufatto abusivo; la Corte ha rigettato il ricorso avvero l’ordinanza con la quale il giudice dell’esecuzione aveva a sua volta rigettato l’istanza tesa a ottenere la revoca del provvedimento di sbombero]. [ Mass. redaz. ].
In materia di sequestro preventivo, non sussiste l’obbligo di dare previo avviso al difensore di fiducia circa l’esecuzione di un sequestro, né quello di avvertire l’indagato della facoltà di farsi assistere da un difensore di fiducia, posto che le norme di cui agli artt.
In tema di sequestro preventivo, il “periculum in mora” richiesto dal primo comma dell’artwork. 321 cod. proc. pen. deve presentare i requisiti della concretezza e attualità, da valutare in riferimento alla situazione esistente non soltanto al momento dell’adozione della misura cautelare reale ma anche durante la sua vigenza, di modo che possa ritenersi quanto meno probabile che il bene assuma carattere strumentale rispetto all’aggravamento o alla protrazione delle conseguenze del reato ipotizzato o all’agevolazione della commissione di altri reati.